Tarko Sudiarno, The Jakara Post | Feature | Thu, November 27 2014,
Dirty dancing: After the sacred ritual concluded, a jogged bumbung dancer livened up the post-event party. Considerably. (JP/Tarko Sudiarno)
Teeth filing is mandatory for Balinese Hindu children when entering adolescence.
The
traditional practice — called a mepandes ritual (for royals and
brahmins) or a metatah (chisel) or mesanggih (sharpening) ritual (for
commoners — is done to remove six negative human traits: kama (desire),
krodha (anger), lobha (greed), mada (intoxication or arrogance),
matsarya (jealousy) and moha (confusion).
One family in Jegu
village in Tabanan recently held a mesanggih ceremony for two children
who came of age in the last month. The right of passage was marked by a
crowd of hundreds of Balinese Hindus bearing offerings.
The
mesanggih, despite its religious and traditional practices, has been
combined with other local community practices that are less spiritual.
That’s
what happened in Jegu. Following the teeth-filing ceremony, some local
residents began gambling and started with joged bumbung, or folk
dancing, with the idea to liven up the ritual.
While the joged bumbung is familiar to local residenta, visitors who have never attended a mesanggih might have been surprised.
The joged bumbung was performed by dancers in a very erotic style that aroused the passion of the male audience.
The
dancers’ sensual movements, accompanied by music from bamboo
instruments, virtually hypnotized everyone — a spectacle of the mixing
of the sacred and profane in Bali.
Cresce l'opinione, secondo molti in Iraq, che gli Usa stiano usando l'Isis, come scusa, per intervenire di nuovo in Medioriente
di David D. Kirkpatrick
Da
più di un mese a questa parte, gli Stati Uniti hanno dato il via a
un’escalation di bombardamenti contro gli estremisti dello Stato
Islamico.
Ma questo, sembra aver fatto ben poco, per mettere a tacere le
teorie complottiste, che tutt’ora rimbalzano dalle strade di Baghdad, fino
ai piani alti del governo iracheno, e che sostengono che la CIA, si
nasconda segretamente, dietro agli stessi estremisti, che ora sta
attaccando.
“Sappiamo chi ha creato Daesh” (abbreviazione in arabo
che si riferisce all'Isis) ha detto il vice primo ministro iracheno
Bahaa al-Araji, intervenuto durante una manifestazione organizzata dal
leader religioso sciita, Moqtada al-Sadr, lo scorso sabato, per dissuadere
gli Stati Uniti dall’inviare truppe di terra in Iraq.
A margine
dell’evento della scorsa settimana, lo stesso Sadr, ha pubblicamente
incolpato la CIA, di aver creato lo Stato Islamico. Le interviste svolte
in quell’occasione, rivelano come la maggior parte dei partecipanti –
alcune migliaia in tutto – e diverse dozzine di parlamentari, siano della
stessa opinione (Sadr è considerato vicino all’Iran, altro luogo dove
questa teoria è particolarmente popolare).
Quando un giornalista
americano ha chiesto a Bahaa al-Araji, se anche lui ritenesse la CIA
responsabile di aver creato lo Stato Islamico, quest’ultimo non si è
sbilanciato. “Non lo so, io sono soltanto un pover’uomo”, ha detto Araji
in un inglese perfetto, arretrando rapidamente verso la portiera di un
suv con tanto di chaffeur. “Ma siamo molto timorosi. Grazie!”
La
teoria del complotto, tra CIA e Stato Islamico è fonte di forti dubbi,
circa il ritorno dei militari americani in Iraq, più di 10 anni dopo
l’invasione del 2003. In più, il fatto che anche, un’alta carica del
governo iracheno abbia espresso, con nonchalance, il proprio supporto, a
una teoria del genere, dimostra quanto il nuovo governo di Baghdad, si
potrà rivelare un alleato scomodo, per la coalizione guidata dagli
americani, contro i militanti islamici.
Lo Stato Islamico,
conosciuto anche con l’acronimo Isis, ha conquistato molte delle
province sunnite nel nordest dell’Iraq, anche grazie all’alienazione, di
molti residenti dal governo di maggioranza sciita dell’ex primo ministro
Nuri Kamal al-Maliki.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha
insistito ripetutamente, che un eventuale intervento delle forze
militari americane, contro l'Isis, sarebbe dipeso dall’instaurazione di un
governo maggiormente inclusivo a Baghdad, anche se il via libero ai
bombardamenti è avvenuto, prima, che l’organico governativo venisse
completato.
Il parlamento, infatti, non ha ancora confermato le
nomine per le cariche cruciali di ministro della Difesa e degli Interni,
in parte a causa di mancati accordi tra le fazioni sunnite e quelle
sciite. Secondo i media iracheni, il processo di assegnazione delle
cariche potrebbe richedere più di un mese.
La manifestazione di
sabato scorso è solo l’ultimo di una serie di segnali inviati da parte
della leadership sciita, in particolar modo da quelle fazioni
considerate vicine all’Iran e che mirano a scoraggiare un intervento
“boots on the ground” dei militari americani. Obama ha promesso, di non
inviare truppe da combattimento, ma non è riuscito a convincere gli
iracheni. “Non ci fidiamo di lui”, ha detto Raad Hatem, 40 anni.
Haidar
al-Assadi, suo coetaneo, è d’accordo. “L'Isis è una creazione
statunitense. Gli Stati Uniti stanno intervenendo nuovamente usando, come
scusa, lo Stato Islamico".
Le milizie sciite e volontari, secondo
Assadi, stavano già rispondendo alla chiamata da parte dei leader
religiosi, per difendere l’Iraq, dallo Stato Islamico, senza bisogno di
aiuti da parte degli Stati Uniti. “Noi siamo così”, ha detto,
aggiungendo che le stesse forze irachene già attive nel combattimento
contro l’Isis si sarebbero anche battute per tenere gli americani fuori
dal Paese. “La ragione principale per cui Obama dice di non voler
invadere l’Iraq di nuovo è perchè conosce la resistenza islamica” delle
milizie sciite “e non vuole perdere un singolo soldato”.
Da parte sua, il leader dell'Isis domenica scorsa ha sfidato il mondo a fermare la sua avanzata.
“I
complotti degli ebrei, dei cristiani, degli sciiti e di tutti i regimi
tirannici nei Paesi musulmani non sono stati in grado di far cambiare
corso allo Stato Islamico”, ha dichiarato Abu Bakr al-Baghdadi
attraverso una registrazione audio diffusa su internet, usando in
termini dispregiativi il gergo islamico antico.
“Il mondo intero
ha visto l’impotenza dell’america e dei suoi alleati di fronte a un
gruppo di fedeli”, ha detto Baghdadi. “La gente adesso realizza, che la
vittoria è stata mandata da dio, e che nulla potranno, gli eserciti e i
loro arsenali”.
Alla manifestazione a Baghdad, in molti hanno
espresso un parere positivo, riguardo ai bombardamenti contro lo Stato
Islamico, ma non per quanto riguarda l’intervento di truppe americane
sul territorio iracheno, una posizione supportata anche dal leader
religioso sciita Moqtada al-Sadr. Molti dei 30 parlamentari iracheni –
su un totale di 328 seggi – appoggiati da al-Sadr hanno partecipato alla
manifestazione.
I supporter di Sadr, si schierano contro l’ex
premier Maliki, e in molti, durante la manifestazione non hanno mancato
di criticare, il precedente governo, per gli errori commessi, tra cui il
fallimento nel creare un esercito, su cui poter fare affidamento.
“Avevamo un buon esercito, che fine ha fatto?”, si chiede il 35enne
Waleed al-Hasnawi. “Maliki gli ha dato tutto, ma loro hanno
semplicemente abbandonato il campo di battaglia”.
Quasi nessuno
tuttavia incolpa Maliki di aver alienato la minoraza sunnita e di aver
chiuso un occhio davanti agli abusi perpetrati dalla maggioranza sciita
nelle forze dell’ordine, come sostengono le autorità americane.
Secondo
Omar al-Jabouri, un musulmano sunnita di 31 anni che abita in un
quartiere principalemente sciita di Baghdad, Maliki ha alienato la
maggior parte degli iracheni, indipendentemente dalla loro setta di
appartenenza.
“Lui non ha escluso e marginalizzato soltanto i
sunniti, ha ignorato anche gli sciiti”, ha detto Jabouri. “Ha dato
attenzioni particolari alla sua famiglia, ai suoi amici e alle persone
intorno a lui. Non è che abbia aiutato gli sciiti, come pensano molte
persone”.
Ma per quanto riguarda lo Stato Islamico, è una storia
diversa, ha detto Jabouri. “È chiaro a tutti, che lo Stato Islamico, sia
una creazione degli Stati Uniti e di Israele”.
QUESTO SARA' L'ULTIMO POST SU ,ISIS,CIA,USA, "dopo gli avvertimenti", le cose si stanno complicando.............leggete i "Six Days of the Condor" di James Grady,da cui hanno tratto il film,"Three Days of the Condor" of Sydney Pollack e capirete questo STOP di informazione.
Dieci
cose da analizzare per cercare di capire che cos'è lo Stato Islamico:
il nome dell'organizzazione,
chi è il capo,
chi sono i combattenti,
dove
prende i soldi,
qual è la sua strategia,
i video delle decapitazioni,
cosa rappresenta la bandiera,
qual è il suo obiettivo,
chi c'è dietro e
come combatterlo.
1. Il nome: Isil, Isis o Stato Islamico?
Il 29 giugno 2014, il gruppo di jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) - più noto come Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (Isis) - annunciano la creazione di un califfato islamico nei territori controllati tra Siria e Iraq, nominando come proprio leader Abu Bakr al-Baghdadi, “il califfo dei musulmani”.
“Le
parole ‘Iraq’ e ‘Levante’ sono state rimosse dal nome dello Stato
Islamico nei documenti ufficiali”, precisa in quella occasione il
portavoce dell’Isis, Abu Mohammad al-Adnani. L'obiettivo, infatti, è di ridefinire i confini del Medio Oriente. Il califfatosi
estende da Aleppo, nel nord della Siria, alla regione di Diyala,
nell’est dell’Iraq. Attualmente occupa un territorio di circa 35mila chilometri quadrati e oltre 6 milioni di persone vivono sotto il suo controllo.
La
rapida conquista del territorio iracheno e siriano da parte dello Stato
Islamico e le vittorie a raffica conseguite nell'arco di poche
settimane, nel mese di giugno, sono state costruite in realtà, in mesi di
manovre, lungo due fiumi, il Tigri e l'Eufrate. Nello speciale del New York Times"Lo Stato canaglia lungo il Tigri e l'Eufrate" vengono mappate le conquiste e gli insediamenti dello Stato Islamico.
Nell’audio
diffuso su internet dai jihadisti il mese scorso, il portavoce
al-Adnani, invita tutti i musulmani a respingere la democrazia, la
laicità, il nazionalismo e le altre lordure dell’Occidente: “Tornate
alla vostra religione”.
2. Chi è Abu Bakr al-Baghdadi?
Nato
a Samarra nel 1971, al-Baghdadi si trasferisce a Baghdad all’età di 18
anni. Consegue un dottorato in studi islamici e frequenta la moschea di
Tobchi, un quartiere povero della capitale irachena, dove convivono
sciiti e sunniti.
Tra il 1996 e il 2000 vive in Afghanistan. Nel
2005, l'esercito americano lo rinchiude a Camp Bucca, un centro di
detenzione, nel sud dell’Iraq. Nel 2009, quando la prigione di Camp Bucca
chiude, al-Baghdadi viene rilasciato.
Nel giugno 2014, inizia
l’avanzata dell'Isis: Mosul, Tikrit e la raffineria di Baiji, sono le
principali conquiste, dove le milizie sotto la sua guida, saccheggiano
case, assaltano banche ed eseguono esecuzioni sommarie.
La storia è stata raccontata su The Post Internazionale. Un profilo del misterioso califfo anche su The Guardian, al-Monitor, BuzzFeed e BBC.
5. Come funziona la loro strategia del terrore online?
40mila
è il numero di tweet, che sono stati inviati in un solo giorno, dai
sostenitori dello Stato Islamico. Esiste una sofisticata rete di account
Twitter, collegati tra loro, che amplificano ogni singolo messaggio,
proveniente dai membri più influenti dell'organizzazione.
Internet,
video, foto, pagine social, da Twitter a Facebook, da YouTube ai
semplici blog, la nuova guerra del terrore dello Stato Islamico si
combatte con la propaganda, in lingua inglese (e non solo), secondo una
precisa social media strategy.
Gli
sforzi per diventare un marchio del terrore si realizzano anche con la
propaganda attraverso gadget: riviste, magliette, abbigliamento e
passaporti falsi. Si possono comprare anche a Istanbul.
E la propaganda, prevede anche, che i militanti distribuiscano, caramelle e
gelati, per i bambini per strada e negli ospedali, non solo odio e
decapitazioni per fare proseliti.
6. Le decapitazioni e i video del terrore
Il
19 agosto i jihadisti dello Stato Islamico hanno pubblicato un video in
cui mostrano la decapitazione di James Foley, giornalista statunitense
rapito in Siria nel 2012, minacciando gli Stati Uniti di uccidere anche
un altro ostaggio statunitense, il giornalista Steven Sotloff, rapito in
Siria nel 2013. Qui il video della decapitazione di Foley. Il carnefice, secondo The New Yorker, The Telegraph e Quartz, sarebbe un rapper di origine inglese di nome John. Mentre una ragazza britannica, Khadijah Dare, promette di diventare la prima donna a decapitare un prigioniero occidentale in Siria. The Post Internazionale ha pubblicato l'ultima lettera di James Foley.
Il 2 settembre lo Stato Islamico ha diffuso un nuovo video che mostra la decapitazione di un altro reporter americano: è Steven Sotloff, il giornalista mostrato negli ultimi istanti del video della decapitazione di Foley.
Anche il terzo ostaggio dello Stato Islamico è stato decapitato:si tratta del britannico David Cawthorne Haines. Il
video, intitolato "A Message to Allies of America", è stato rilanciato
dagli specialisti del SITE Intelligence Group, che monitora le
organizzazioni terroristiche online.
Il quarto ostaggio,
il reporter britannico John Cantlie, non è stato decapitato. Il
prigioniero viene usato come messaggero in altri due video che sono
stati diffusi. Nel primoha chiesto di essere ascoltato e che non si faccia disinformazione sullo Stato Islamico, nel secondodice di essere stato abbandonato dal Regno Unito e di avere importanti rivelazioni. È stato poi decapitato un altro ostaggio, questa volta francese, in Algeria.
7. Cosa rappresenta la bandiera dello Stato Islamico?
Una
bandiera nera, un simbolo con una scritta bianca. La puoi comprare su
e-Bay per circa 20 dollari. Tra le iscrizioni non ci sono messaggi di
odio. Campeggia la frase: "There is no god but God, Muhammad is the messenger of God". La storia è raccontata dal Washington Post.
Leggi anche la storia della jihadista più ricercata al mondo, Lady al-Qaeda, su The Post Internazionale.
8. Obiettivo dello Stato Islamico è costruire uno Stato? Risponde
Vittorio Emanuele Parsi, direttore di ASERI - Alta Scuola di Economia e
Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di
Milano.
"Lo Stato Islamico non riconosce la comunità
internazionale, non ha bisogno di costruire uno Stato per legittimarsi
nella comunità internazionale, tanto meno la sua emanazione
mediorientale, che è esattamente ciò contro cui si batte. Non è Hamas, è
Al Qaeda. Un Al Qaeda 2.0.
Al Qaeda, trasformata in Stato
Islamico, riscopre la capacità di combattimento sul terreno, che ha
avuto in Afghanistan e che non ha avuto in Iraq negli anni peggiori
della guerra - 2006/2008. Con la differenza, però, che sia in
Afghanistan sia in Iraq Al Qaeda era ospite di qualcun altro.
Al
Qaeda ha tratto la lezione dalla sua debolezza: da essere parassita in
un altro corpo ha deciso di ricostituirsi corpo, per poter agire
direttamente sul territorio, senza intermediari. Nella consapevolezza
che ciò non porterà alla costruzione di uno Stato vero e proprio, questo
esperimento temporaneo potrebbe non essere così temporaneo proprio
perché Al Qaeda si è sviluppata all’interno di due corpi in putrefazione
- Iraq e Siria.
L’organizzazione territoriale serve a manifestare
la plausibilità del progetto del califfato, serve a rievocare quello
che diceva Al Zarqawi: Damasco e Baghdad sono le due capitali storiche
dei grandi califfati arabi.
Reclutamento sul territorio: legione
straniera motivata in piena tradizione di Al Qaeda, fanatica e senza
nulla da perdere. I locali sono una base operativa. Pronti a dimostrare
che è in grado di svolgere un’azione politica di ampio respiro.
La
nemesi: le rivoluzioni arabe avevano messo da parte Al Qaeda. Il
fallimento delle rivoluzioni arabe ha riportato in auge Al Qaeda. In una
versione post-moderna che comunica come noi.
Tuttavia, restano
dei barbari intelligenti, questo però ci da anche la dimostrazione che
il terrorismo arabo e mediorientale non è tutto la stessa cosa. Questo
non è un movimento di liberazione nazionale, sono feroci assassini. Non
c’è trattativa".
10. Il documentario
Il
reporter di VICE News Medyan Dairieh ha passato tre settimane tra i
combattenti dello Stato Islamico a Raqqa, in Siria. Dairieh è un
corrispondente di guerra ed è il primo giornalista di una testata
occidentale a realizzare un reportage sullo Stato Islamico.
Il
documentario è diviso in cinque parti: la diffusione del Califfato, il
reclutamento dei bambini per il jihad, il rafforzamento della sharia, il
trattamento dei cristiani rimasti in città e lo stato in cui si trova
il confine tra Siria e Iraq.
Il video mette in luce come funziona
il nuovo Stato: leggi, tribunali, tasse e reclutamento, mentre i soldati
combattono al fronte. Il trailer di 1 minuto. https://www.youtube.com/embed/xgzQ-rDbM-Q Il documentario integrale. https://www.youtube.com/embed/AUjHb4C7b94#t=239
In collaborazione con Dario Sabaghi, Giulia Alfieri e gli altri membri della redazione di The Post Internazionale.
VOGLIO PERSONALMENTE, RINGRAZIARE,QUESTI GIORNALISTI E COLLABORATORI,PERCHE' MI HANNO RESO CHIARA,UNA NOTIZIA, CHE DIFFICILMENTE AVREI CAPITO,DA SOLO, LEGGENDO I GIORNALI,invito chi legge questo blog a vedere, sia il trailer, che il documentario integrale.(facendo un copia incolla sul vostro browser )
A self-proclaimed Syrian fighter with ISIS tweeted images of this boy,
who he says is his son, proclaiming that he is "the youngest fighter
with the Islamic State" on October 28.
BAMBINI ISLAMICI ADDESTRATI
BAMBINO CATTOLICO CATTURATO DALL'ISIS
Dalle profondita' oscure, della rete e' emerso un nuovo video, in cui si vedono uomini delIsis, reclutare
ed addestrare, combattenti kazhaki "in risposta all'aggressione dei
crociati" ed una scuola ed un campo, di addestramento per i loro bimbi.
Lo
riferisce Site, l'organizzazione Usa, specializzata nel monitoraggio dei
siti jihadisti.
Il video e' stato diffuso anche su su Youtube (
https://www.youtube.com/watch?v=UumrXUAPT7s ) ma ormai e' stato rimosso.
Dopo che a sorpresa, il 16 settembre, al Qaeda, nel Maghreb Islamico
(Aqmi, Nordafrica) e il ramo nella Penisola Arabica (Aqpa, Yemen),
annunciarono, di mettere da parte le divergenze con Isis, Aqpa, ha oggi
ripudiato il leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al Baghdadi.
A
causare la rottura, la dichiarazione audio, rilasciata la scorsa settimana
da Al Baghdadi, che il Califfato, costituito il 29 giugno in Iraq e
Siria, avrebbe incluso anche lo Yemen.
Operazione bollata, come del tutto
ilegittima, riferisce la Cnn, in un video, di uno dei massimi leader
religiosi della formazione, Harith bin Ghazi al-Nadhari, in quello, che
e', un significativo colpo inflitto, alle ambizoni del Isis, di unire tutte
le anime jihadiste.
"Non vogliamo parlare dell'attuale contesa e sommossa in Siria,
tuttavia i nostri fratelli del Isis, ci hanno sorpreso, con diversi
passi, incluso il loro annuncio, dell'espansione del loro califfato in un
certo numero di Paesi, su cui non hanno il controllo e che ora
considerano, loro provincie", ha dichiarato Al-Nashari, che ha anche
denunciato come "lo Stato Islamico, si sia spinto troppo oltre, nello
spargere il sangue inviolabile (quello di altri musulmani, in
particolare sunniti), con la scusa di espandere ed allargare il potere di
Isis".
Il religioso ha quindi concluso, riaffermando, la fedelta' di Aqap
all'attuale n.1 di al Qaeda, il medico egiziano Ayman Al Zawahiri e al
leader dei talebani afghani, il mullah Omar.
(Affaritaliani.it )
Unuomo musulmano, indossauna fascia, che mostra ilsimboloISIS, durante una protesta, chiedendo lachiusuradi un locale di prostituzione,inSurabayaIndonesia, il 18 giugno2014.AP
Cianjur, Indonesia-Un uomo d'affari,ChepHernawan, si èproclamato, leader della "sezione indonesiana"delloStato islamico, dell'Iraqe della Siria(ISIS), di questo gruppo, egli sostiene che hacurato ,personalmente,la partenza didecine dicombattenti,daquesta nazione,allaSiria e Iraq.
La polizia lo haarrestatoe interrogato per una notte, manon è stata in grado,diaccusarlo, diun reato.
ChepHernawan,riflette, siail successo dell'ISIS, che ha avuto, nell'attirare sostegniin Indonesia, siala sfida, chedeve affrontare,il Governo Indonesiano, nel rispondere a questa attività sovversiva.
Il governo,pensa che 200asiatici sudorientali,possano combatterein Siriae in Iraq, hacon forzaparlato controISIS, come hanno fatto leprincipaliorganizzazioni musulmanedel Paese.
Sarà difficile ora,per il Governo,attuare strumentidi legge, chepotrebbero fermare, i sospetti militanti,nel recarsi all'estero,viste le moltissime priorità attuali.
Il portavoce,della polizia nazionale, Brig. Gen.BoyRafliAmar,ha detto, che il solo suo potere è monitorare,i sostenitoriISIS."Se non hanno fatto nessunaattivitàterroristica,nel nostro paese, allora non possono essereaccusati, dal nostrodiritto penale," ha detto.
Per la prima volta,dal 1990elajihadafgana, Indonesiana, maleisianaealtri estremistidel Sud-Estasiaticosono in viaggio,in maniera organizzata, per partecipare a unmovimento militanteglobale,avendo nozionidi battaglia.
Funzionari della Sicurezza,temono,un incremento del terrorismoal loro ritorno nelSud-Est asiatico, comequegli,indonesiani,addestratiin Afghanistan,chehanno fattol'Attentato di Bali del 2002, che ha ucciso202 persone. I radicali indonesiani, potrebbero, ancheascoltarele esortazioni dell'ISIS,di effettuareattacchi di rappresaglia,contro obiettivioccidentali.
In risposta allaminaccia rappresentata daicombattenti stranieri, il Consiglio di sicurezzadelle NazioniUnite, il mese scorso,ha adottato unarisoluzione, che chiedeagli Stati membri,di impedirel'assunzionee la corsa dellagente islamica e non, per unirsi a gruppimilitanti comeISIS,conosciuta anchecomeISIL, e che sichiama,più, semplicementelo"Stato islamico".
"ChepHernawan", che la legge non ha potuto fermare, nella sua campagna ,di appoggio e difesa dei gruppi, che hanno portato alla decapitazione di vari giornalisti,ha detto "Sono convintochesi tratta diatti religiosi, basatisugli insegnamentiislamici(che permettono questi atti) che vanno a colpire,la paura, nei cuori deinemici dell'Islam", ha detto all'AssociatedPress, in una recente intervista,nella sua casa.
"Hernawan", 63 anni,sostenitore di lunga data dell'Islamradicale, ha detto cheè stato nominato capodell'ISISin Indonesia,in una riunionedei radicali, il 16 marzo.Due esperti,militantiin Indonesia, hanno detto, che erapoco chiarooaddiritturaimprobabile,che egliavesse deilegami strutturali, con la leadership,del gruppoin Siria.
Come alcuni altriradicaliin Indonesia,egli dice,lajihadviolentain Indonesianonè giustificata, perché il paese"non soddisfale condizioni richiestedalla legge islamica". Non cosìaltrove."Neipaesi dove ci sonoguerre, come l'Iraq, la Siriaela Palestina, devi uccidere oessere ucciso," All'inizio di quest'anno,"Chep", haeffetuatoun radunodi sostenitoriISIS,nelcuore della capitaleindonesiana, Jakarta.Sulpalco, conlui, c'eraun uomo di nomeBahrumsyah, chenel mese di luglio,è apparso, in unvideo dipropagandaISIS,con altriindonesianiin Siria.
L'ISIS, ha rapidamenteraggiuntopopolarità, tra varie sezioni diestremisti, nel Sud-Estasiatico, perché fa propaganda, in un territorio, che accogliecoloro, che sono dispostia combattere,con l'appoggio delle campagne dei social mediae una reputazione di successo,in battaglia.
Ilpericolo perIndonesia dell'ISISè statomesso a fuocoil mesescorso, quandola polizia ha arrestatoquattroetnici "Uighurs", chevolevano incontrare, ilmilitantepiù ricercatodel paese, per discuteredi reclutamentoISIS.Ilmilitante, "AbuWardahSantoso", si è assunto,la responsabilità dell'uccisione didiversi agenti di poliziaindonesianaeha promessofedeltà all'ISIS.
In Malesia, le autoritàhannorevocato,ipassaporti di30sospetti militanti,che erano stati precedentementearrestati,con la nuovalegge, sulla sicurezzanazionale, ha detto"KhanAyobMydinPitchay". Alla fine di settembre, la polizia ha arrestato,tresospetti jihadistia KualaLumpur International Airport, mentre stavanoper imbarcarsi, su unvolo, perla Turchia.
AyobKhan, ha detto, che almeno22malesi, erano noti,a loro, peraver lasciato,la Malesia,per la guerrain Siria.
SriYunanto, un esperto dell'agenziaanti-terrorismo indonesiana, ha detto, che moltigruppi jihadisti. in Indonesia,stanno cercando di utilizzarela guerrain Siria, per creareun pool direclute,da addestrareeindottrinare, per il combattimento.
"Il loro obiettivo sarà quello di inviarei giovaniin Siria, per fornire loro, competenza ed esperienza", ha detto "Yunanto". "Quando arriverà il momento del il terrorismo, avrannooperatori qualificati."
Almeno quattro,sonogli indonesianinoti, peressere statouccisi inSiria e Iraq. Il primo è stato "WildanMukhollad", chesi è fatto esplodereinun ristorantea Baghdad,all'inizio di quest'anno.Egli è cresciutonello stesso villaggio,didue terroristi, condannatiepoi giustiziati,per il loro ruolonegli attentatidi Bali, e ha frequentatounascuola fondatada loro.
"Era unbravo ragazzo, un ragazzointelligente", ha detto Fauzi. "Sapevoche erail suo sogno, che avevaraggiunto quello chesognavada bambino" "Il martirioeandare in paradiso".
DOPO QUEST'ULTIMA FRASE, LASCIO A TUTTI VOI, INDONESIANI, 5 MINUTI DI RIFLESSIONE....................
La polizianazionale, haammesso di eseguire un test diverginità, sulledonneche intendono fare il corso,per agenti di polizia.
La polizia, nella persona dell'Ispettore GeneraleMoechgiyartoha confermato ,Mercoledì,che la praticaviene usatada molto tempo.
"La regola [per il test] esiste damolto tempo,abbiamo bisogno diverificare la qualitàdi un candidato,attraverso la procedura[dello screening sulla verginità]", ha detto ai giornalisti,a marginediun dibattitopresso la Facoltàdi GiurisprudenzaJentera(IJSL) inKuningan, South Jakarta.
Moechgiyarto,ha inoltre affermato, chequesto procedimentoè necessarioper valutarelamoralitàdei candidati.
"Se[la candidata] si è rivelata essereuna prostituta, poicome potremmoaccettarla?" ha detto.
Moechgiyarto, haaggiunto,di credere che lapratica, non violaalcun dirittoumanoenon è una discriminazione,nei confronti delle donne.
Human Rights Watch(HRW), ungruppo per i diritti umani,sede a New York, ha affermato, in unrecente rapporto,che i candidatidi sesso femminile, perla Polizia Nazionale Indonesiana ,sono stati sottoposti a"test della verginità" è questo vieneritenuto,discriminatorioe degradante.
Citandola sua ricerca, documentata,l'HRW ha detto, che lecandidateche "non erano vergini" non sono stateespulse dalla"forza di polizia", matutte le donne,hanno descritto che laprova,è risultata,dolorosa etraumatica.
I"test di verginità" viene fatto,seguendo il regolamento della polizianazionaleNo.5/2009, sullaSalute, direttive d'esameperi candidatidi polizia.
"L'esame,............., viene fatto con un "'testa due dita", per determinare, se l'imenefemminile risulta intatto", ha dettoHRW.
La scoperta, è stata rivelata,durante le intervistecon la poliziae le poliziotte candidate,in sei cittàindonesiane-Bandung, Jakarta, Makassar, Medan, PadangePekanbaru-che avevano subitoil test, due di loronel 2014.
"L'uso,nellapolizia nazionaleindonesiana, di" test di verginità "è una pratica discriminatoria, che danneggiaed umiliale donne", ha detto,NishaVaria,direttoredei diritti sulledonne, associateHRW.
Quando si farà, il "test di verginità" per l'uomo???
Con questo post,vorrei ringraziare chi mi segue da vicino.
Caro IP23.7.115.36 è da un pò che cerco di vederti,ma è stato veramente difficile,trovare il tuo numero,quindi ho chiesto "aiuto in giro" e finalmente sono riuscito a trovarti.
Sono veramente orgoglioso,che tu legga i miei post e sopratutto, che tu passi la notizia della mia esistenza, ai tuoi "colleghi",ma quello che scrivo, lo puoi trovare comodamente in internet,senza tanta fatica.
Quello che mi "ronza " nella testa è perchè tu possa essere interessato all'Indonesia? Lo so, non avrò mai risposta,sono sempre giochi, al di fuori della mia portata.
A proposito ,complimenti, per il tuo web e ai giochi che hai inserito on line,sono veramnte carini,ma se una persona partecipa sino in fondo, poi vince un premio??
Nel tuo web, inoltre, ho visto che cerchi personale,potresti publicizzare meglio la cosa,c'è tanta gente in cerca di lavoro........
Lo so,i tuoi lavori,sono sempre molto impegnativi,ma mi risulta che sono veramente ben pagati,quindi se qualche indonesiano, volesse far parte del tuo gruppo,qui in Indonesia,O AGGIUNGERSI,potresti valutarlo nel migliore dei modi?
Sono convinto che lo farai,anche, senza chiedere il mio permesso..........
Bene è giunto il momento di salutarci,un abbraccio a tante stelle............
SAPETE A CHI APPARTIENE L' IP 23.7.115.36 CHE ,COSTANTEMENTE, VIENE A VISITARE IL MIO BLOG ?
Alla "Akamai Technologies in
Cambridge, MA" e chi è la Akamai...? La CIA (vedi Cia,org)
Ma passiamo all'Indonesia,chi sarà mai, quell'indonesiano, che giorno e notte,costantemente ogni ora e 6-7 minuti,si affaccia,per vedere, cosa scrivo di nuovo? Devo fare una ricerca per determinare l' IP ? O è una persona, che si è addormentata sulla tastiera e ogni tanto si risveglia?
Finiamola per favore,quello che scrivo è di dominio pubblico,come già detto, lo potete trovare in internet o in qualche Ambasciata a Jakarta...........
Io qui,posso parlare,solo per Bali,ma "mi dicono", che in altre zone, siamo nella stessa condizione.
Il fatto è semplice,quando con la moto,andate in un distributore di benzina,voi guardate sul contatore meccanico, che vi venga erogata la benzina che avete richiesto,mettiamo per esempio, un litro o chiedete 6500 rp, è la stessa cosa.
Bene,non vi danno un litro,ma circa 900-950 ml(un litro = 1000 ml),quindi meno,perchè il contatore è stato "MANOMESSO", sia per quanto riguarda i litri, sia sulla somma in Rp.,CHI CI GUADAGNA, SONO GLI ADDETTI ALLA DISTRIBUZIONE.
Piccola statistica,su 18 distributori a Bali,presi a caso,solo 3 erogavano 1 litro,come faccio a dirlo,semplice,in due mesi, con una tanica da 2 litri,sono andato a prelevare 1 litro,che il contatore meccanico segnava e poi,a casa,li ho misurati con una brocca segnante i millilitri,ripeto, solo 3, mi hanno dato il litro, che mi spettava e tutti e 3, in Jimbaran area.
In Italia ,chi manomette le pompe di benzina, si prende,minimo 6 mesi di cella ed inoltre,dal governo,circa una volta ogni 5-6 mesi,da parte di un organo ben specifico(GdF,veramente incoruttibile,faccio tanti complimenti),vi è un controllo,quindi risulta difficile erogare differenti quantità.
Chi controlla, i distributori PERTAMINA a Bali ?
Gente di Bali, fate ATTENZIONE quando andate a fare benzina,non tanto,che vi venga erogata la giusta quantità e lo stesso dicasi per l'importo in Rp,non potete,quanto, se da un distributore, con un altro,fate più o meno gli stessi kilometri..........,(ma prima o poi fate un controllo come lo ho fatto io)poi, quando sarà aumentato il prezzo,sarà maggiore il guadagno, da parte degli addetti (chi aggiorna il prezzo sul contatore......).
Mi scuso per le foto,dei singoli Ministri,troppo piccole,ma questo è stato il meglio, che ho potuto fare....(chi è pratico di software,salverà la pagina e la ingrandirà con un apposito programma..)
Il Consiglio dei Ministriè stato annunciato,Domenica, 26 ottobre 2014eha prestato giuramentoLunedi,27 ottobre2014.
Il Cosiglioè composto da 34ministri, 14dei qualisono affiliatiai rispettivipartiti politici,composto da 26uomini e8 donne(tra cui il primoministro degli esterifemminiledel paese),almeno 20ministrisonosotto i 45 anni.
Unmembrodel teamdi transizionedel presidente,ha spiegatoche, a differenzadei Ministeriprecedenti, "Jokowi" non ha nominato, unsegretario di gabinetto e un portavocepresidenziale.e il procuratoregenerale o ilCapodell'Intelligence AgencyIndonesiano.
Spero che tutti i nomi, dei vari Ministri, siano esatti,ho già trovato un errore di agenzia, Ministro Sudirman Said, di cui ho parlato, nel precedente post,mi riprometto di ricontrollarli,a breve,uno per uno.
RIFERIMENTI AI PARTITI NELL' ORDINE, SOPRA RIPORTATO, A SECONDA DEI MINISTERI
NasDem Il PartitoNasdemè il partitopolitico "Corporativo Indonesiano". E 'in partefinanziato, dalmagnate dei media, SuryaPaloh, che ha fondatoun organizzazionesimilare, la NasionalDemokrat. Nonostante questo, e il logosomigliante, NasionalDemokrat, haribadito il fatto chenonè collegatacon il NasDem.
L'ideologia del partito si compone di 7 parti 1)Soddisfarele esigenze dellepersone 2) Rifiutare, una tipologia didemocrazia, chesolocomplicala governabilitàsenza portareprosperitàgererale e che portasoloal potere,regolarmentecambiando di mani,nonproducendocapidi qualitàche si distinguono 3)Costruire unademocrazia matura 4)Costruire unademocrazia, basatasu personeforti,che saranno chiamatearealizzare un futuro piùluminoso 5)Ripristinaregli idealidella RepubblicaIndonesiana. 6)Sostenere, ilmandato costituzionale,di costruireuna nazione prospera,basatasui principi della democrazia economica, uno statofondato sul diritto, che tengai diritti umani, ingrande considerazione, euna nazioneche riconoscale diversità. 7)Sviluppareuna nazione giusta, prosperosae sovrana,attraverso unMovimento, per il cambiamentodelripristino della Indonesia. PDI-P Partitodemocraticoindonesiano-Lotta. E 'guidato dalla Sig.ra MegawatiSukarnoputri,lafiglia delprimo presidente indonesiano,Sukarno.
L'ideologiadel partito,si basasulla filosofianazionaleindonesianoufficiale, Pancasila Pancasilaè composta, da due,vecchieparolejavanesi,(originarie dal sanscrito), "panca", cioè cinque, e "sīla" che significa principio.
L'ideologia, del partito si compone di5 parti,ritenutiinseparabilieinterdipendenti: 1) La fede nelDio unico.
2) Giusta e civilizzata umanità
3) L'unitàdell' Indonesia
4)La democrazia,guidata dallasaggezza interiorenell'unanimità, derivante, dadeliberazionitra i rappresentanti 5)La giustizia socialeper tutte lepersonedell'Indonesia
Hanura
Partito popolare della coscienza.
L'ideologia del partito si compone di 7 parti :
1)Realizzare un governo pulitoe autorevole, basatasulla filosofiaPancasila,La Costituzione del 1945 ela RepubblicaUnitariadell'Indonesia
2)Produrrecapipii, onesti, coraggiosi, risolutiecapaci, che diffondono, le loro responsabilità, guidati dallaloro coscienza 3)Difenderei dirittie gli obblighiumani ela supremaziadella legge, che agiscecostantementeper realizzare,la certezza del diritto
4)Sviluppare le risorseumane,saneeistruite,sulla base dibuoni costumietrovare,tutte le possibiliopportunità, per le donnee i giovani,a svolgere un ruoloattivo, nello sviluppodella nazione 5)Sviluppareun'economia, solonazionale,che prenda in considerazione,le questioni ambientaliecheoffrale migliori opportunitàpossibili,per le impreseela creazione diposti di lavoro,l'aumentodei redditie della prosperitàpubblica
6)Sradicare totalmente la corruzione,realizzare unaIndonesiache si sviluppa, indipendentee dignitosa.
7)Sviluppare,un autonomia regionale,che si indirizzi meglio, allo sviluppodi tutto il paese, nel quadro della RepubblicaUnitariadiIndonesia.
PKB
Partito Nazionale del Risorgimento
L'ideologia del partito si compone di 5 parti :
1)Rafforzare la democrazia,per aumentarela prosperitàdelle persone, che vivononei villaggi
2)Rafforzarela tuteladegli agricoltorie dei pescatori
3)Accelerare lo sviluppodelle regioni svantaggiate
4)Fareprosperare i lavoratori
5)Aumentarela partecipazionedelle donne, nei settoristrategici
Tutte le ideologie partitiche, sono state prese, dalle pubblicazioni in internet, dei singoli partiti.
Se ci dovessero essere, delle imprecisioni o degli errori,vi prego di farmelo notare, per email, verrà fatta immediatamente la correzione.Grazie
Mi è stato chiesto,perchè mi interesso, sia del governo,sia dei partiti politici,nonchè quello che succede in Indonesia, sotto il profilo governativo.
La mia risposta è stata :
La mia Nazione è l'Italia,con il buon o cattivo Governo che ci possa essere,ma non per questo,nella Nazione che mi ospita,mi devo disinteressare (come fa, la quasi totalità dei "bule".....)delle politiche ministeriali, che governano l'Indonesia.
Solo con la conoscenza della Nazione,in cui viviamo,possiamo sviluppare,attraverso le nostre idee e le nostre analisi,quei business,che giovano sia a noi,che alla popolazione indonesiana.
Quindi aspettiamo,semplificazione delle pratiche burocratiche,sia nei contratti di vario tipo, che nelle Importazioni e Esportazioni.
Aspettiamo,delle chiare linee guida,per il disbrigo dei normali visti (un libretto,inerente il cittadino estero,nel quale vengano dichiarate,esattamente, le procedure da eseguire,con i costi e i tempi,così da aggirare la corruzione)(e che cosa comporterà, per il responsabile dell'ufficio,il non rispetto della tempistica).
E molto altro,che comunque, favorisca, l'entrata nell'indonesia, di nuove aziende,attualmente spaventate,da lungaggini burocratiche.