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martedì 7 ottobre 2014

L'INDUISMO


Fonte Bali Sweet

Sino al quindicesimo secolo il Regno Indu della Majapahit, domina tutto il territorio del sud-ovest asiatico sino al Madagascar e ha relazioni commerciali con la Cambogia. In termini economici il Regno Indu era molto prospero, il Primo Ministro del Regno era il celebre Gajahmada.
L’Induismo si sviluppa rapidamente in tutte le terre del Regno, Bali compresa.
I balinesi praticano l’Induismo senza perdere di vista le loro tradizioni e la loro cultura, ed è per questo che l’Induismo balinese è differente dall’Induismo indiano, pur avendo le proprie origini in questo paese. A Bali lo chiamano Agama Indu Dharma, che significa letteralmente Induismo di Dharma, legge universale che detiene l’ordine dell’essere e delle cose. E’ in realtà un interagire d’Induismo e di Buddismo.
I rudimenti del Mahayanna Buddista si sviluppano nel nord dell’India arrivando in Giappone, Cina e Corea.
La vita dei balinesi è regolata dai cinque principi dell’Induismo, il rito dell’umano in relazione all’umano e dell’umano in relazione con la natura, basato sul principio di Panca Yadnya, dove Panca significa cinque e Yadnya rito sacro.
Questi cinque riti sacri verso Sang Hyang Widhi, il Dio supremo, sono :

1. Dewa Yadnya, rituale sacro verso gli Dei e le Dee
2. Butha Yadnya, rituale sacro verso gli elementi della natura
3. Manusa Yadnya, rituale sacro verso l’uomo
4. Pitra Yadnya, rituale sacro verso i morti
5. Rsi Yadnya, rituale sacro verso le religioni.

1. Il rituale sacro di Dewa Yadnya
La parola Dewa Yadnya, significa venerazione degli Dei e delle Dee; i balinesi li venerano perchè pensano che abbiano un’ influenza sul mondo.
Uno dei rituali di Dewa Yadnya, è la Saraswati che celebra la rivelazione della conoscenza e si commemora sempre il sabato successivo al calendario balinese e si chiama Saniscara Umuris Uku Watugunung.
L’icona del Saraswati, è una bella e giovane ragazza che tiene un rosario, uno strumento musicale,-il Genitri oppure il Lontar- oppure una foglia d’ulivo che porta gli insegnamenti.

2. Il Rituale di Bhuta Yadnya
Bhuta significa elemento creato e Yadnya significa rituale sacro. Bhuta è legato all’espressione del potere distruttore. Bhuta Kala Rappresenta la natura e il suo potere distruttore, Bhuta Yadnya rappresenta la devozione e le offerte fatte a Bhuta Kala, al fine di ottenere una relazione armoniosa e benefica con la sua potenza; più semplicemente, la possibilità per l’uomo e la donna, di trasformare le forse negative in forse positive.La cerimonia di «Tawur Kesanga» (il nono « Tawur»), si celebra con una giornata di silenzio e si festeggia alla vigilia del primo giorno dell’anno balinese e si chiama Nyepi.
Questo rituale sacro, Tawur Kesanga, è per Bhuta armonioso che offre la sua potenza positiva all’uomo e alla vita e non quella distruttiva.

3. Il Rituale di Manusa Yadnya
Manusa significa "uomo" e Yadnya significa rituale sacro. Manusa Yadnya è il rituale sacro per proteggere e educare l’uomo, dalla nascita alla morte.
I rituali di Manusa Yadnya sono :

a. Il rito della nascita
Espressione di benessere e riconoscenza dei genitori coscenti della grande responsabilità che l’evento comporta. Questo benessere è dovuto a :
-una discendenza che si realizza e i conseguenti doveri verso gli antenati :
-la riconoscenza verso i genitori per la propria nascita.

b. Il rituale di Tutug Kambuhan, Tutug Sambutan e il rituale dei Memetik.
Il Tutug Kambuhan è il rituale sacro per purificare i genitori. La purificazione del bambino si effettua nella cucina intorno al pozzo e al tempio di famiglia.
Il rituale di Tutug Sambutan si effettua il centocinquesimo giorno dalla nascita del bambino e il Memetik è il rituale sacro per l’anima e il corpo in vista della purificazione del bambino.
Il giorno del rituale, il bambino riceve il suo nome e gli vengono offerti dei gioielli, orecchini, bracciali, collane. Esiste anche il rituale per bucare le orecchie e per tagliare i capelli.
I capelli che crescono sulla parte più alta della testa, vengono conservati sino al primo compleanno.

c. Il rituale del matrimonio
Il rituale del matrimonio comporta tre momenti :

-Rituale sacro della benedizione della sposa e dello sposo per assicurare una discendenza capace di devozione verso Dio e verso gli antenati
-L’uomo e la donna diventando marito e moglie, diventano testimoni viventi delle responsabilità che la vita in comune gli fa dividere
-Essere marito e moglie . Gli Indu in genere adottano il sistema patriarcale, ma possono optare anche per quello matriarcale,si chiama Nyentena. Succede quando la moglie segue la famiglia del marito in quel caso diventa capo famiglia.

4. Il rito di Pitra Yadnya (Ngaben, cremazione)
Pitra significa spirito dei morti e Yadnya rituale sacro. Questo è il rituale sacro destinato alla purificazione e al rispetto dei morti.
La Meralina (incinerazione) trasforma il corpo umano e lo riporta agli elementi di origine, l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria.
Il fuoco usato nella creamazione è il mezzo per la purificazione.

5. Il rituale di Resi Yadnya
Per i preti Indu di Bali, Resi significa uomo sacro, Yadnya significa rituale sacro o cerimonia. Questo è il rito per ringraziare, l’uomo sacro, che ha aiutato il raggiungimento della felicità e del benessere spirituale.
I balinesi cercano sempre nella loro vita, l’amore e la pace.
Il Panca Yadnya è il rituale che gli Indu di Bali praticano, quotidianamente, durante tutti i momenti della vita, che sono Yadnya, cioè sacri: educazione, economia, agricoltura, sicurezza e industria. Sono fondati sui cinque principi sopra enunciati.
I balinesi hanno una forte sensibilità artistica che si esterna in ogno rito sacro Indu, infatti ogni manifestazione è corredata da danze, musica , esposizioni di pittura, canto, tutto per divertire chi partecipa o assiste al rito sacro.
La cultura balinese è apprezzata in tutto il mondo ed è totalmente legata all’induismo praticato sull’isola di Bali ed è per questo che Bali è anche chiamata l’isola degli Dei, l’isola dei mille templi, l’isola del Paradiso. Tutti questi nomi riflettono la pace e l’armonia che regnano sull’isola.

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