Sorry, but the Indonesian government doesnt allow to publish the photo
Marguerite Afra Sapiie, thejakartapost.com, Jakarta | National | Sat, March 19 2016, 2:24 PM
I combattenti curdi del YPG stanno sui loro veicoli sulla strada a combattere contro lo Stato islamico, nei pressi della montagna Kezwan, nord-est della Siria. Un portavoce di un potente partito politico curdo siriano ha detto il Mercoledì, 16 marzo 2016 che la sua fazione sta progettando di dichiarare una regione federale nel nord della Siria, un modello che spera può essere applicato a tutto il paese. (I combattenti curdi di unità di protezione del popolo YPG)
L'ambasciata indonesiana a Damasco, in Siria, è riuscita a salvare una lavoratrice emigrata indonesiana che viveva sotto il dominio dello Stato Islamico (IS) movimento del gruppo di Raqqa.
Sri Rahayu, 40, è stata portata con successo in un rifugio a Damasco il 12 marzo, dopo la sua evacuazione attraverso la montagna di Aleppo-Raqqa. Per il viaggio clandestino ci sono voluti sei giorni.
Lei è ora in attesa di tornare sul suolo indonesiano con una serie di altri lavoratori indonesiani che sono anche loro ospitati in rifugio temporaneo a Damasco.
L'ambascaitore indonesiano in Siria Djoko Harjanto ha detto attraverso un comunicato ufficiale dall'ambasciata a Damasco che il successo nel proteggere gli indonesiani nelle zone di conflitto è dovuto alla buona cooperazione tra tutte le parti interessate.
"Senza un forte legame tra l'ambasciata indonesiana a Damasco e il governo siriano e vari personaggi pubblici, è impossibile per noi proteggere gli indonesiani coinvolti nel conflitto siriano", ha detto Djoko come citato in un comunicato ricevuto da thejakartapost.com.Secondo la dichiarazione, l'ambasciata ha scoperto che la Sri era intrappolata in Raqqa dal 2015. I funzionari quindi hanno chiamato un agenzia di lavoro della Sri che conosceva un percorso sicuro attraverso la montagna per poterla prendereDurante la fuga, l'ufficiale e la Sri hanno sostenuto di essere una coppia sposata per ingannare i militanti IS che hanno imposto la Sharia sul loro territorio.Sri, nativa di West Nusa Tenggara, è stata espulsa dalla Siria come un lavoratore emigrante, in primo momento nella città di Aleppo nel 2011 e poi quando il suo contratto si è concluso nel 2013, in una casa in Raqqa.
La Sri ha chiesto di tornare a casa, quando il conflitto siriano si faceva più forte, ma il suo ufficio di collocamento ha mentito a lei, dicendo che l'ambasciata indonesiana aveva chiuso e non c'erano più voli per l'Indonesia.Sri ha testimoniato la crudeltà del gruppo IS con i suoi occhi. Ha visto teste decapitate fiancheggiare le strade ed le è stato proibito di andare fuori da sola.L'ambasciata ha detto che anche se la Sri aveva vissuto sotto il dominio di IS, era sicuro che lei non fosse una sostenitrice è questo è dovuto al fatto che avevano fatto uno screening approfondito"Anche gli altri lavoratori emigrati hanno subito lo stesso trattamento", ha detto Sidqi.
Commento
Ottima notizia che l'ambasciata indonesiana si occupi dei lavoratori e comunque delle persone sia in tempo di pace che di guerra,ottimo che ci siano delle persone indonesiane(meglio dire dell'esercito indonesiano TNI)che rischiano la vita per salvare una connazionale.Quello che non si capisce dalla notizia, chi sia stata la mente dell'operazione?che si dovrebbe ringraziare......e quale metro è stato usato per determinare che la Sri non faccia parte del IS??????Anche perchè ricordo di leggere un articolo precedente,qui pubblicato, che il governo indonesiano, "permette", che un ricco signore in Java, recluti persone indonesiane per l'IS,dando denaro alla famiglia,quindi quale è la posizione del governo,a favore del IS o contro?????
E inoltre perchè il nome dell'agenzia di lavoro che ha mentito alla Sri, non è stato pubblicato per essere messa sotto inchiesta????
Grazie per aver letto